Molto è stato scritto sull’impatto della psoriasi sulla qualità di vita e sul benessere psichico dei pazienti. Un minor numero di studi è stato invece condotto finora sulle conseguenze che la malattia ha sulla vita dei caregiver di persone psoriasiche, siano essi genitori, coniugi, figli o amici. Una patologia cronica come questa, che in alcuni casi può causare serie ripercussioni sulla salute e sulla mente dei soggetti colpiti, ha infatti inevitabilmente un impatto anche su chi li assiste.
I caregiver possono risentire di stress, stanchezza, ansia e di una riduzione della qualità di vita personale e professionale come conseguenza delle preoccupazioni legate a vari fattori. In particolare hanno su di loro un impatto importante le ripercussioni della psoriasi sul benessere psichico dei loro cari, soprattutto se bambini o adolescenti. Questi infatti possono sperimentare calo del tono dell’umore e ansia come conseguenza delle lesioni cutanee che sono spesso fonte di imbarazzo.
Alla base della psoriasi, spesso erroneamente considerata infettiva da chi non la conosce, c’è spesso un profondo stigma che spinge il paziente all’isolamento. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato nel 2021 dall’Indian Dermatology Online Journal che ha preso in esame 49 caregiver di pazienti con psoriasi valutati utilizzando una versione adattata per questa patologia del questionario per i caregiver di persone con malattie mentali con lo scopo di misurare lo stigma interiorizzato. Dai risultati è emerso che i caregiver di psoriasici sperimentano un livello di stigma più elevato rispetto a quelli di chi si occupa di persone con disturbi psichiatrici.
Ma sono anche altre le causa di stress percepito dai caregiver. Tra queste ad esempio…
Naturalmente il burden della patologia sul caregiver è variabile in funzione di molti fattori, quali…
Tra gli studi che hanno indagato questi aspetti ne va segnalato uno condotto da ricercatori italiani su 126 pazienti adulti con psoriasi e sui loro caregiver, pubblicato nel 2022 dal Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology. L’obiettivo era quello di correlare la gravità della psoriasi valutata con gli indici Body Surface Area (BSA) e Psoriasis Area and Severity Index (PASI) con la qualità della vita del paziente misurata con il Dermatology Life Quality Index (DLQI) e dei loro caregiver. Un dato interessante tra quelli emersi è che tra i fattori che influenzano l’impatto su chi si prende cura del paziente il più importante è il tipo di relazione tra i due: i genitori sono al primo posto tra quelli più impattati dalla malattia. Inoltre è emerso che la principale preoccupazione dei caregiver riguarda il futuro del paziente, indipendentemente dai punteggi PASI e BSA, al secondo posto il tempo speso per aiutarlo mentre solo una minoranza ha affermato che la psoriasi della loro persona cara influenza significativamente la propria vita sociale.
Interessante a questo proposito anche un altro studio che si è concentrato unicamente sui coniugi di persone con psoriasi arrivando alla conclusione che questi si trovano ad affrontare sfide importanti in assenza di un sistema di supporto solido. I risultati della ricerca, condotta in Cina e pubblicata lo scorso anno, sono sicuramente validi anche nel nostro contesto italiano e suggeriscono come sia importante che i professionisti sanitari identifichino e affrontino tempestivamente il carico della malattia vissuto anche da mariti, mogli, fidanzati e fidanzate. Questi, spiegano gli autori, dovrebbero essere aiutati nel trovare reti di supporto utili a promuovere strategie per il benessere loro e dei loro cari.
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