Fare attività fisica è importante per tutti, anche per chi soffre di artrite psoriasica. Pur naturalmente con le dovute accortezze, lo sport deve essere considerato parte del percorso di cura di questa patologia, insieme alle terapie prescritte. È dunque importante che sia il reumatologo a suggerire al paziente come, quando e quali tipologie di attività svolgere in funzione del nostro stato di salute articolare e generale. Quindi, non troviamo scuse: questa patologia non deve spaventarci quando ci approcciamo all’attività fisica. Purtroppo, infatti, troppo spesso i pazienti rinunciano allo sport per paura di causare danni osteoarticolari: diverse indagini hanno infatti chiarito come anche molti giovani, dopo la diagnosi, riducano la loro propensione allo sport.
L’efficacia dell’attività sportiva è dimostrata da vari studi: ad esempio uno francese del 2021, pubblicato da Clinical Rheumatology e basato su una revisione di ricerche precedenti, ha acclarato gli effetti chiaramente benefici sull’attività della malattia, sul benessere e sulle comorbidità cardiovascolari tipiche dell’artrite psoriasica. Inoltre dallo studio sembra che lo sport non aumenti il rischio di entesite, ovvero l’infiammazione a carico dei punti di innesto tra tendini e osso (tipica di questa patologia) indotta dallo stress meccanico causato dallo sport stesso.
Possiamo riassumere così gli effetti positivi dello sport sull’artrite psoriasica:
Ma quali attività sportive sono sconsigliate e quali consigliate a chi ha l’artrite psoriasica? Partiamo subito col dire che sono poche le attività da evitare: tra queste ci quelle che possono causare traumi articolari, come gli sport da contatto ma anche la corsa, che sollecita eccessivamente le articolazioni. Piuttosto, per incominciare, è bene considerare attività a basso impatto come la camminata e la camminata veloce, il tai chi, la ginnastica dolce, lo yoga, il pilates, la danza, la cyclette e la bicicletta, quest’ultima solo su percorsi pianeggianti. Successivamente si possono considerare anche gli esercizi in acqua. La spinta dell’acqua riduce infatti la pressione sulle articolazioni doloranti, consentendo movimenti più liberi. Inoltre se questa è calda ha anche un’azione lenitiva per muscoli e articolazioni. Il nuoto in particolare favorisce la mobilità evitando sforzi articolari.
Non è vietato anche l’allenamento di forza in palestra: l’attività anaerobica è utile a sviluppare la massa muscolare. Del resto la debolezza muscolare è comune nell’artrite psoriasica: esercizi con i pesi a corpo libero o con macchinari sono utili a contrastarla aumentando nel contempo la nostra resistenza alla fatica. L’importante è fare palestra sotto la guida di un personal trainer esperto che imposti per noi un programma completo che vada a toccare tutti i gruppi muscolari. Inoltre ci può aiutare a imparare l’esecuzione corretta degli esercizi così da prevenire infortuni e danni articolari. Un’accortezza: prima e dopo l’attività fisica, specie anaerobica, è importante fare stretching: aiuta a mantenere elastici legamenti e tendini.
Ma quanto esercizio dovremmo fare e in quali fasi di malattia? Gli adulti dovrebbero mirare a fare almeno 30 minuti di attività fisica la maggior parte dei giorni della settimana: possono essere svolti in una sessione unica o combinando sessioni più brevi. Se non ci alleniamo da un po’ di tempo, meglio iniziare con sessioni più brevi e aumentare gradualmente. Tutte queste indicazioni riguardano i pazienti con artrite psoriasica in fase di remissione. Durante le fasi di attività di malattia è bene far riposare le articolazioni pur mantenendole in movimento, in modo delicato e più volte al giorno, per prevenire la rigidità.
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