L’osteoporosi è una delle complicanze extraintestinali più frequenti della malattia di Crohn; interessa fino al 41% dei pazienti affetti da questa patologia. Il problema inizia con l’osteopenia, ovvero con una riduzione della formazione e mineralizzazione dell’osso che, se non trattata adeguatamente e in tempo, può progredire in osteoporosi ovvero nell’assottigliamento dell’osso, un processo irreversibile nelle fasi avanzate.
Le conseguenze più rilevanti della fragilità ossea sono le fratture, spontanee o a seguito di piccoli traumi, che colpiscono principalmente bacino, colonna vertebrale e avambraccio. Questo fenomeno contribuisce non solo a peggiorare ulteriormente la qualità della vita dei pazienti con malattia di Crohn, ma aumenta il rischio di ospedalizzazione e interventi chirurgici di complessità medio-alta e di complicanze.
È quindi importante prendersi cura delle ossa, prevenendo l’osteoporosi da Crohn, anche attraverso lo stile di vita, per esempio mantenendo il corpo attivo con l’esercizio fisico.
Lo dimostrano i risultati dello studio PROTECT - PROgressive resistance Training Exercise and Crohn’s disease Trial, pubblicati sulla rivista Alimentary Pharmacology and Therapeutics, che ha valutato gli effetti di un programma di 6 mesi di esercizio fisico sulla densità minerale ossea (BMD) di 47 pazienti con malattia di Crohn.
Vediamo insieme di cosa si tratta.
I fattori che contribuiscono a rendere fragili le ossa dei pazienti con malattia di Crohn sono 3:
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Lo studio PROTECT si è proposto di valutare gli effetti di un programma di allenamento fisico sulla densità minerale ossea (BMD: Bone Mineral Density) in soggetti con malattia di Crohn. Sono stati coinvolti nello studio 47 pazienti di oltre 16 anni, di cui 24 trattati con la sola terapia per il Crohn e 23 trattati con la terapia in associazione al programma di allenamento.
Il programma di allenamento prevedeva sessioni da 1 ora, 3 volte a settimana in giorni non consecutivi per 6 mesi (78 sessioni totali). I pazienti arruolati nel gruppo di allenamento sono stati supervisionati durante l’esecuzione di 12 sessioni e in contatto telefonico una volta al mese.
Ogni sessione del programma di allenamento prevedeva:
I risultati dello studio PROTECT sono molto incoraggianti, in quanto dimostrano un miglioramento significativo della BMD a livello della spina lombare (+3,8%) nei pazienti che per 6 mesi hanno abbinato il programma di allenamento fisico alla terapia convenzionale farmacologica, rispetto al gruppo di controllo trattato solo con la terapia.
Si tratta di un risultato importante, dal momento che, come dimostrano altri studi, migliorare del 2% la densità minerale ossea può ridurre del 28% il rischio di fratture.
Sono stati osservati altri effetti positivi del programma di allenamento, in particolare si è registrato un miglioramento della mobilità muscolare generale, della resistenza fisica e una riduzione della stanchezza cronica.
I risultati di questo studio hanno bisogno di ulteriori conferme, tuttavia sottolineano quanto anche lo stile di vita possa contribuire a prevenire la comparsa di complicanze correlate alla malattia di Crohn, contrastando in particolare l’osteoporosi.
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Baban Y, et al. Osteoporosis Complications in Crohn's Disease Patients: Factors, Pathogenesis, and Treatment Outlines. Cureus 13(12): e20564. DOI 10.7759/cureus.20564
Jones, et al. Randomised clinical trial: combined impact and resistance training in adults with stable Crohn’s disease. Aliment Pharmacol Ther. 2020;52:964–975.
EM-132149